BRUTTA, MAGRA, MA... TETTUTA! - Lucca Trasgressiva

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Dovevo comprare un paio di scarpe e sono entrato in un negozio del centro commerciale dove lavoro anch'io. Erano l'una e quaranta e c'era solo una commessa nuova. Era bruttina e magra come un chiodo, ma aveva due tette da sballo e indossava una camicetta un po' sbottonata che mostrava bene la mercanzia.
Ho chiesto un paio di scarpe così e così, lei le ha prese e poi si è seduta per aiutarmi a provarle. Spiando la sua camicetta potevo vederle le tette mentre il suo reggiseno si abbassava. Il mio cazzo si è irrigidito molto velocemente. Mi sono alzato per provare le scarpe e c'era un evidente rigonfiamento nel davanti dei miei pantaloni.
Speravo che lei se ne accorgesse, ma non è successo niente. Allora ho chiesto di provare un numero più grande, e lei ha ha chiuso la porta di vetro e le tendine per non fare entrare altri clienti, dato che dalle 14 alle 15 faceva la pausa pranzo.
Poi ha dovuto usare la scala per prendere la scatola dagli scaffali e ho potuto vedere sotto la gonna notando che c'era una macchia umida sulle sue mutande. Ormai il mio cazzo era duro come la roccia. E' scesa dalla scala e, mentre si girava, ha passato (involontariamente?) una mano sui miei pantaloni.
- Cosa ti succede? Hai sbirciato sotto la mia gonna, vero?
Ho cercato di negarlo, ma lei ha semplicemente messo la sua mano sul mio cazzo e mi ha aperto i pantaloni ed i boxer. Si è buttata giù e mi ha succhiato le palle, leccandomi l'uccello e seppellendolo nella sua bocca. Non è passato molto tempo e le ho riempito le tonsille di sborra. Lei si è alzata subito e mi ha baciato in bocca. Minchia! Non avevo mai assaggiato il mio sperma... e faceva proprio schifo!
Poi si è sdraiata sul bancone della cassa e mi ha chiesto di leccare la sua figa, cosa che ho fatto molto volentieri fino a quando non è venuta sulla mia faccia. Ci siamo baciati di nuovo e abbiamo mescolato le rispettive schifezze nelle nostre bocche.
- Ora voglio il tuo cazzo dentro, se no chiamo gli agenti della sicurezza!
Dal cassetto, ha estratto una scatola di goldoni e me ne ha dato uno. A quel punto ho realizzato che forse non ero ne' il primo ne' l'ultimo, tuttavia ho dovuto ubbidire e, dopo aver drizzato di nuovo grazie alla sua lingua, l'ho scopata per 20 minuti finché non abbiamo goduto entrambi.
Erano quasi le 15 e lei non aveva ancora pranzato. Forse ho capito come faceva a restare così magra...

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