LO SCHIAVO PERFETTO – capitolo I - Lucca Trasgressiva

LO SCHIAVO PERFETTO – capitolo I - Lucca Trasgressiva

Ho conosciuto Leo ad una festa di compleanno. Mi ha subito incuriosito, sentivo a pelle che sarebbe stato il partner ideale per soddisfare i miei desideri più intimi. Ci siamo scambiati i telefoni e ci siamo rivisti il giorno dopo. Lui, fra una chiacchiera e l'altra, mi ha subito proposto di andare a casa sua e io ho accettato perchè, in fondo, pensavo già a una sola cosa: diventare la sua mistress Ok, però lo facciamo come voglio io. Non mi piace che uomo comandi a letto. Non voglio che mi tocchi tranne quando te lo chiedo io. Non voglio che tu faccia nulla se non te lo dico io.
Leo ha capito subito di cosa si trattava e ha annuito. Gli ho anche spiegato che mi piaceva che l'uomo obbedisse con rispetto e soddisfasse tutti i miei capricci. E gli ho chiesto se avrebbe accettato giochi erotici sado-maso come lasciarsi legare, umiliare, ecc. Lui ha risposto che mi avrebbe assecondato e che gli piacevano i giochi erotici in generale. Avevo avuto buon fiuto. Era un maschio coi miei stessi gusti, e la sua mente aperta era senza pregiudizi. 
Arrivati nel suo appartamento, gli ho subito dato un forte schiaffo in faccia.
- Togliti tutti i vestiti, stronzo! 
Ha iniziato a spogliarsi. Ho preso la sua cintura in mano e ho iniziato a colpirlo sulle natiche:
- Più in fretta... e non guardarmi! Guarda in basso! E ho iniziato a frustarlo con più violenza. Si è spogliato più velocemente e ho visto il suo cazzo gonfiarsi.
- Mettiti sul letto con la faccia in giù e le mani sulla schiena! 
Ho legato le sue mani con una corda alle sue gambe. Così incaprettato com'era, non poteva muoversi. Gli ho bendato gli occhi e l'ho capovolto. Si è lamentato un po' delle legature, ma il suo uccello stava diventando rigido. Mentre mi spogliavo anch'io, lui cercava di sbirciare per vedermi nuda e io ho sentito un brivido su tutto il corpo.
Gli ho toccato il petto e l'ho sentito respirare a scatti. Ho iniziato a masturbarlo. Il suo membro era ormai duro come l'acciaio. Era un bell'uomo, giovane e cazzuto. Mi piaceva pensare a cosa avrebbe fatto se fosse stato libero, come mi avrebbe sbattuto sul letto scopandomi in profondità, come mi sarei sentita eccitata. Immaginavo tutta questa energia, tutta la sua forza, adesso fossero a mia disposizione.

CONTINUA

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