- Pubblicata il 14/11/2023
- Autore: Drone
- Categoria: Racconti erotici prima volta
- Pubblicata il 14/11/2023
- Autore: Drone
- Categoria: Racconti erotici prima volta
L'ho fatta scopare quel giorno. - Lucca Trasgressiva
Non so ancora giudicare se ho commesso un errore oppure è meglio che sia successo. Certo ho fatto scopare mia moglie con un ragazzo che ci ha riportato a casa, questo mi sembra un errore, ma quanto ho goduto vederli scopare insieme sul nostro letto! E' successo per colpa mia, in una vetrina ho visto esposto un abitino bianco con diverse rose rosse stampate in corrispondenza della figa e dei seni, un abitino molto leggero e molto corto. Irresistibile, abbiamo scopato due volte quando a casa l'ha provato, quelle rose erano messe per coprire la semi trasparenza, che invece era evidente nel suo lato b. era strettissimo, lei longilinea se lo poteva permettere, col tacco alto l'abito si è accorciato ancora. Quel giorno nella nostra città era in programma una gara di ciclismo tra i professionisti, sapevo di rischiare molto a portarla con quel vestito, a volte mi rendo
conto che esagero, le ho chiesto di non indossare l'intimo, poi ancora esagerando l'ho pregata di mettere il
tacco più alto, seguiva tutti i miei consigli, il suo narcisismo l'aiutava, siamo usciti subito per non ripensarci.
Appena usciti dal portone, stavamo prendendo la macchina, ci suonano da un Mercedes, molto simile a quella
di un mio amico, pensavo fosse lui, somigliava ma non era lui. Mi sono avvicinato -Ciao, o scusa credevo fosse un mio amico- -Nessun problema, dove state andando?- -Veramente siamo diretti in contrada Vella
li c'è un posto bellissimo per assistere al passaggio dei ciclisti- -Che combinazione, anch'io sono diretto là,
salite stiamo assieme- -Amore andiamo con lui- l'ho fatta mettere davanti per deliziare quel tipo di quella visione, ed infatti come è salita il vestito è salito fino a mostrare la splendida figa. Non ha potuto esimersi
da un complimento -Sei bellissima, come ti chiami?- -Mi chiamo Miriam, tu invece?- -Sono Eddy- Che bel
nome. -Caso mai vi interessasse io mi chiamo Giulio- -Tanto piacere Giulio- - Siamo usciti senza prendere il caffè, se vedi un bar fermati- -Va bene- Il bar era nei pressi, ancora lo spettacolo di Miriam che scende dalla macchina, Eddy è sceso dal suo lato di corsa per aprire lo sportello a lei in modo da ammirarla. -Eddy sei un
perfetto cavaliere- -Sei troppo bella, meriteresti anche il tappeto rosso, non si chiede ad una ragazza, quanti
anni hai?- -Ventuno e tu?- -Io venticinque.- Come se non ci fossi, parlavano tra loro, non mi degnavano di
nulla. Forse mi beavo di quella situazione, in fondo mi piaceva vederli in un dialogo insulso. Dopo il caffè, siamo arrivati al parcheggio, abbiamo trovato l'unico posto rimasto, Miriam ed Eddy si sono presi per mano
avviandosi verso la tribunetta naturale, tutti si voltavano a guardarla, il suo compagno era Eddy, ero il loro
guardaspalle. Siamo stati circa due ore, transitato l'ultimo giro, abbiamo ripreso la macchina per tornare, felice per aver esposto ad un numero elevatissimo di spettatori la mia Miriam, si perché era la mia Miriam,
Eddy era solo l'occasionale compagno. Arrivati a casa "La mia Miriam" ha invitato Eddy a salire con noi.
Si sono seduti sul divano -Amore ci prendi i gelati- -Subito amore- hanno parlato ancora di qualcosa, finito
il gelato li ho sorpresi con la mia proposta -Amore se siete stanchi riposatevi sul letto, se avete bisogno di qualcosa chiamatemi, chiudete la porta così non vi disturbo- Hanno eseguito alla lettera il mio ordine, erano
circa le diciannove ho bussato, mi hanno concesso di entrare, erano nudi entrambi, il cazzo nella figa di
Miriam -Amore preparo la cena? - -Si fra poco arriviamo- Ero al settimo cielo, dopo dieci minuti sono venuti
nudi si sono seduti sul divano, in attesa della cena. Eravamo stanchi, dopo la cena Eddy a malincuore è
andato via, finalmente abbiamo scopato io e Miriam, lei praticherebbe il sesso senza soluzione di continuità.
A volte Eddy viene a casa per passare qualche ora, Miriam deve indossare il solito abitino.
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