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  • Autore: SCOTTEX
  • Categoria: Racconti gay
UNA STRANA COPPIA - secondo tempo - Milano - Lucca Trasgressiva
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UNA STRANA COPPIA - secondo tempo - Milano - Lucca Trasgressiva

Se n'è andata in camera da letto brontolando, ma io l'ho subito raggiunta per scusarmi.
- Vieni qui, perdonami, mi dispiace, sono così stressato...
Ci siamo abbracciati per fare pace.
- Ok ti perdono, ma a un patto. Per calmarti dobbiamo fare una sveltina...
- Adessooo?
- Perchè, che problema c'è?
- Cazzo, i miei genitori saranno qui da un momento all'altro!
- Lo so lo so, ma faremo in fretta... promesso!
Mi ha spinto verso il letto, levandomi i pantaloni e i boxer, mentre io provavo di nuovo a fargli cambiare idea.
- Ma saranno qui al massimo tra 15 minuti! E poi mio papà è sempre in anticipo!
Niente da fare. Mi ha chinato sul letto, si è tolta la minigonna, lo slip e ha tirato fuori il pene già barzotto strusciandomelo sul culo per farlo diventare completamente duro.
********* sapeva come prendermi... in tutti i sensi! Ho sentito le sue dita spalmare il gel lubrificante freddo nel mio buco del culo e la pelle delle sue cosce calde premere sui miei glutei. Continuavo a lamentarmi, ma in fondo anch'io desideravo solo che mi inculasse per l'ennesima volta, lì e... subito!
In quella posizione, non vedevo direttamente cosa succedeva e soprattutto non vedevo la porta della camera che, spalancata, stava dietro di lei. Quando ho sentito una cosa grossa spingere sul mio sfintere, mi sono definitivamente distratto. E purtroppo ero talmente teso che non riuscivo a rilassarmi per farla entrare.
- Dài amore, abbiamo poco tempo...
Mi dimenavo sul letto per agevolare la penetrazione, ma non c'era pezza. Poi ********* ha sollevato la gamba destra e l'ha appoggiata sul letto.
- Va meglio? Forza, lasciati andare. Amo vedere il tuo culo che si allarga per me...
Sentivo lei che spingeva il cazzo fino in fondo e cominciavo a provare piacere anch'io. Fatalmente, i minuti trascorrevano e noi non ce ne rendevamo conto.
Mentre continuava a fottermi, vedevo riflessa nello specchio del comò la sua faccia che si contorceva. Intanto giocavo col mio uccello, masturbandomi al ritmo delle spinte di *********. Eravamo tutti e due vicini all'orgasmo. Lei grugniva, io gridavo, insomma facevamo un gran casino. Le penetrazioni erano sempre più veloci finchè, quasi assieme, lei mi ha sborrato dentro e io sono venuto sia di cazzo che di culo. Soddisfatti, ci siamo sfilati ansimando. Allora mi sono girato e ho visto i miei genitori dietro la porta aperta. Erano.... pie-tri-fi-ca-ti!!!

CONTINUA

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